La ferrata è per alcuni un avvicinamento all’arrampicata e all’alpinismo “serio”. Per altri un modo bellissimo di vivere la montagna in sicurezza, grazie ai kit da ferrata oggi disponibili.
In ogni caso è un’esperienza da provare se amate la montagna come me. Oggi vi spiego le attrezzature necessarie per percorrere le vie ferrate.
Ma prima, visto che il post sarà molto lungo, ecco un sommario:
- Che cos’è la ferrata
–pericoli e accorgimenti - Il kit da ferrata
–set da ferrata
–imbrago
–casco e guanti - Attrezzatura per ferrata usata
- Kit da ferrata ritirati
- Libri sulle ferrate
Potete usarlo per navigare nella parte di questo articolo che vi interessa di più: basta che clicchiate su ciascun link per essere trasportati direttamente al paragrafo corretto.
Che cos’è la ferrata
La via ferrata è una via – un percorso – attrezzata con strutture artificiali, generalmente in ferro, che permettono di salire su roccia senza conoscere le tecniche di arrampicata libera o di arrampicata alpinistica.
Naturalmente dire che non bisogna conoscere le tecniche di arrampicata non significa che si può affrontare una ferrata con leggerezza: ci sono delle nozioni di base da conoscere, e per questo vi consiglio un link ben fatto, e bisogna comunque e sempre essere prudenti, come ogni volta che si va in montagna.
Più in basso nell’articolo trovate una serie di libri che vi possono aiutare nella scelta delle ferrate più belle per il vostro livello, e darvi le nozioni tecniche necessarie ad affrontarle in serenità.
I pericoli e gli accorgimenti
Per affrontare una ferrata per bene bisogna dotarsi della giusta attrezzatura e del kit da ferrata, e bisogna conoscere i principali pericoli a cui si va incontro.
Il primo è quello della caduta: tra un punto di ancoraggio e l’altro ci sono distanze di svariati metri, ed è per questo che si usano quelli che si chiamano dissipatori e si deve progredire con attenzione.
Il secondo è quello della caduta di massi o di altri escursionisti: nel primo caso è bene dotarsi di un casco, mentre per quel che riguarda la prevenzione dei danni del secondo tipo di pericolo è molto importante rispettare delle distanze di sicurezza, proprio come quando si va in automobile.
Non stare in due sullo stesso chiodo!
Come potete vedere da questa immagine, una parte fondamentale della ferrata è in genere un cavo di acciaio che ha vari ancoraggi sulla roccia. Questi ancoraggi sono in genere chiamati chiodi, e fanno sia da guida per il cavo di acciaio che da fermo in caso di eventuali cadute.
Quando si scivola, il moschettone tramite cui siamo agganciati al cavo scorre fino al punto di ancoraggio più vicino.
È importante quindi che quando ci troviamo in ferrata affrontiamo ciascun tratto tra due chiodi senza che ci siano altre persone nello stesso tratto: eviteremo così che, in caso di caduta, qualcuno ci cada addosso provocando potenziali danni maggiori che in una caduta libera.
Il kit da ferrata e gli accessori
Come per qualsiasi attività in montagna bisogna dotarsi di alcune attrezzature fondamentali, e considerato che qui si fa una cosa più “complicata” della norma, bisogna stare molto attenti nella scelta. Provo a spiegarvi semplicemente tutto quello che serve per andare in ferrata in tranquillità.
Il set da ferrata vero e proprio
Eccolo qui, un set da ferrata.
Il set da ferrata è probabilmente il pezzo di attrezzatura da ferrata più importante di tutti: è quello che connette l’imbragatura a cui siamo legati alla roccia, tramite i ferri della ferrata.
È un componente su cui non bisogna lesinare assolutamente, e allo stesso tempo quello su cui si può avere un maggior risparmio (perchè non c’è da provarlo in negozio, in sostanza) grazie alle numerose offerte online disponibili.
Il set da ferrata è composto da due moschettoni studiati in maniera specifica per questo uso, collegati ad una fettuccia ripiegata, chiamata longe.
La fettuccia, disposta a V, si unisce al dissipatore, elemento molto importante dell’insieme.
Il dissipatore è il pezzo del set che serve più di tutti (anche i moschettoni lo fanno, naturalmente) a dissipare l’energia cinetica prodotta da una caduta.
Cosa significa questo? Significa che se si cadesse e il chiodo più vicino fosse a 4-5 metri, a un certo punto ci si dovrebbe fermare (per fortuna!). Se non ci fossero dei mezzi per disperdere l’energia prodotta dalla caduta, questa si trasferirebbe sul malcapitato. E la cosa potrebbe avere conseguenze molto gravi.
Quello nella foto è un dissipatore meccanico da ferrata: la corda a cui siamo legati viene fatta passare attraverso questo attrezzo, lasciandone una parte libera.
L’energia cinetica viene dissipata in questo caso tramite la frizione attraverso i vari anelli di cui è composto il dissipatore (e diventa quindi calore) e tramite l’elasticità della corda: le corde da arrampicata sono infatti realizzate in materiali particolari per resistenza abbinata ad elasticità.
Nell’immagine sopra è possibile vedere invece il dissipatore a strappo: in questo caso ad attutire il colpo della caduta ci pensano le cuciture e le ripiegature della fettuccia, che progressivamente si strappano man mano che la botta è più intensa.
Ognuno di questi due dissipatori ha i suoi vantaggi. Quello a strappo è probabilmente più semplice da utilizzare, perchè non bisogna fare molto altro che legarsi ad esso. In seguito a caduta, però, diventa inutile: una volta che le cuciture si sono strappate deve essere sostituito, e se siamo nel bel mezzo di una ferrata può diventare un problema proseguire senza una sicurezza.
Il dissipatore meccanico, o dissipatore a frizione, ha dalla sua una maggior praticità da questo punto di vista, ma d’altra parte perchè funzioni bene bisogna lasciare la corda un po’ lenta: questo comporta un certo impaccio nella progressione, perchè il capo di corda libero può impigliarsi nelle rocce o nella nostra stessa attrezzatura.
L’imbrago

L’imbrago usato in ferrata è in genere quello tipico dell’arrampicata: con cosciali e punto di attacco al set da ferrata in vita.
Non preoccupatevi: nonostante l’apparente fragilità (in fondo si tratta solamente di pezzi di stoffa, penserete voi!) gli imbraghi moderni sono fatti in modo da attutire molto bene i colpi, sono realizzati in materiali specifici, e soprattutto sono testati da istituti internazionali per garantire la massima sicurezza e presentano in genere una serie di accorgimenti interessanti come la possibilità di regolare le varie dimensioni e di avere spazi dove appendere alcuni accessori che possono essere utili sia in ferrata che in arrampicata.
In passato venivano usati in ferrata anche imbraghi “a salopette”, con il punto di attacco alla corda di assicurazione più rialzato, ad altezza dello sterno.
Io personalmente – e non solo io – sconsiglio questo tipo di imbrago perchè può sembrare più comodo, e probabilmente lo è, ma come sempre bisogna considerare la sicurezza: cadere e andare a dare uno strattone alla regione pettorale e della schiena può essere molto molto più pericoloso che nella zona delle anche.
Un paio di consigli sulla scelta dell’imbrago: il migliore per me è quello che ha dei cosciali (ovvero le fasce su cui appoggiano le cosce) belli ampi e comodi, magari un po’ imbottiti. Inoltre deve essere il più possibile semplice e senza troppe cuciture, ma allo stesso tempo regolabile facilmente e nelle varie parti.
Casco e guanti
Questi sono due accessori da ferrata che si sottovalutano troppo frequentemente, ma non sono certo un vezzo per gente troppo prudente: al contrario completano il set da ferrata e sono davvero indispensabili per evitare incidenti.
Il casco serve sicuramente per evitare problemi derivanti dalla caduta in testa di un bel sasso. È sicuramente utilissimo quando frequentiamo le ferrate più affollate (che in genere sono anche quelle più adatte ai principianti e/o le più belle: per cui se state cominciando il casco lo dovete mettere ASSOLUTAMENTE, e poi vi verrà naturale usarlo), ma in generale è molto importante perchè evita problemi alla testa in caso di cadute.
I guanti sembrano meno immediati: in fondo siamo gente di montagna, noi. No?
Però se ci pensate bene i guanti hanno almeno due funzioni: la prima è di evitarci problemi quando infiliamo le mani in qualche anfratto e c’è una simpatica vipera a cui andiamo a dare fastidio.
La seconda è quella di non procurarci tagli quando andiamo ad afferrare un cavo in acciaio vecchiotto, magari con un capo un po’ spelacchiato e delle punte vive. Vi assicuro che andare in ferrata con una mano sanguinante non è simpatico. E quindi via, anche i guanti fanno il loro!
Ha senso comprare attrezzatura da ferrata usata?
A questa domanda è difficile dare una risposta. L’attrezzatura da ferrata usata ci fa sicuramente risparmiare, ma se questo deve andare a scapito della sicurezza…
Sia in arrampicata che in ferrata ci sono dei componenti che possono subire usura, e questa può essere difficilmente visibile ad occhio nudo se le finiture sono fatte bene.
Quello che vi consiglio in generale è di non comprare attrezzatura da ferrata usata, a meno che conosciate bene chi ve la vende, e vi fidiate di lui, e che si tratti di attrezzatura che non subisce l’usura ed è un componente importantissimo nella catena di assicurazione.
Ovvero: se vedete un bel casco tenuto bene, senza botte o ammaccature, e conoscete chi lo vende, allora compratelo. Lo stesso si può dire dei guanti o degli scarponi da ferrata.
Ma affidereste la vostra vita a un pezzo di stoffa, senza sapere che questo è completamente integro, così come l’ha progettato il produttore?
Ricordatevi che molti componenti di questo tipo sono garantiti per un certo numero di ore d’uso, o fino a che non hanno subito cadute…
I kit da ferrata ritirati
Attenzione a quando comprate un set da ferrata: specialmente se lo comprate online, fate prima una rapida ricerca (che tanto siete già al computer e non ci vuole molto!). A volte capita che dei set da ferrata vengano ritirati dal mercato dal produttore, perchè si sono scoperti dei difetti di fabbricazione. Fortunatamente la cosa non accade spesso, anche se ci sono esempi vari come qui o qui, ma è sempre bene cercare notizie di questo genere prima di procedere all’acquisto.
Alcuni buoni libri sulle ferrate
Ecco un breve elenco di libri che ho io per andare in ferrata e conoscere un po’ meglio le varie zone: mi sono reso conto con il passare del tempo che sì, è bello fare ricerche su internet e spulciarsi i vari resoconti, ma è anche dispersivo. E se hai a disposizione il libro di qualcuno di cui ti fidi… è meglio!
Quindi eccoli qui, spero che possiate darmi qualche consiglio di buoni testi anche voi:
Vie ferrate. Alto Adige – Dolomiti – Lago di Garda
Le Dolomiti sono uno spettacolo, e immaginatevi che roba è fare una ferrata tra quelle montagne.
Questo libro è stato una vera manna per me quando volevo cominciare ad esplorare la zona: non essendo del posto volevo andare sul sicuro e avere a disposizione una guida su ferrate per principianti e non.
E qui c’è davvero quello che serve, con un occhio di riguardo a chi comincia, belle illustrazioni, descrizioni precise e puntuali delle vie…
Un acquisto straconsigliato per chi vuole fare ferrate sulle Dolomiti e non sa bene da dove cominciare. Ma anche per chi ha già più esperienza: le ferrate qui descritte sono 58 e ce n’è per tutti i gusti.
Vie ferrate. Storia, tecnica, materiali e segreti
Di buoni libri sulla tecnica delle ferrate ne ho trovati pochi. Questo si avvicina molto a quello che cercavo.
È una buona introduzione alla storia e alla tecnica della progressione in ferrata, con un approfondimento recente sui materiali utilizzabili (il libro è nuovo, e questo è un bene in un campo del genere).
È un po’ carente la parte riguardante la descrizione di vie ferrate famose e belle, ma in fin dei conti non è questo che chiedevo al testo. L’importante è essere coscienti che non può essere un testo “unico” per fare ferrate.
Un link rassicurante
Tanto per darvi un’idea dell’importanza attribuita allo studio tecnico delle attrezzature, vi lascio un link ad una pagina del Cai (una delle sue sedi, quella di Cassano) che riporta un documento in PDF sulla catena di assicurazione: http://www.caicassano.it/dispense/Catenanorme_CLMT.pdf.
Leggendolo vi renderete conto che c’è qualcuno che a questi problemi ci pensa intensamente, e che ci permette di andare in montagna in sicurezza usando materiali testati e studiati bene. A loro va un bel ringraziamento.